ANCHE I SOGNI IMPOSSIBILI

19.10.2024

Anche i sogni impossibili. Il quindicesimo ottomila di Fausto De Stefani" di e con Mattia Fabris e Jacopo Maria Bicocchi - Visto al Teatro Litta il 17 ottobre 2024 - Recensione di  Claudia Pinelli (nella foto Jacopo Maria Bicocchi e Mattia Fabris)

Jacopo Maria Bicocchi e Mattia Fabris
Jacopo Maria Bicocchi e Mattia Fabris

ANCHE IL TEATRO IN VETTA AGLI OTTOMILA

Scalare gli "Ottomila" del mondo è il sogno che diventa realtà per l'adulto che è stato il bambino che ha viaggiato con la fantasia trasportato dalle parole del vecchio che arrivava al villaggio e incantava con i suoi racconti e i voli sulla immaginaria mongolfiera che trasvolava continenti e mostrava i colori del mondo. Quel mondo che si apre agli occhi e al cuore che trabocca di felicità del giovane adulto quando conquista la prima cima in quella montagna vicina a casa, e poi la seconda, e poi la terza, sempre più in alto, sempre più lontano, fino ad arrivarci a scalare tutti i quattordici "Ottomila" di quelle montagne che danno senso alla vita di Fausto. Ma per raggiungerli si attraversano baraccopoli, realtà segnate da ingiustizie sociali, mancanza d'acqua, di istruzione, fragilità che si specchiano nelle proprie e allora non ci si accontenta di riuscire nell'impresa, ci sono situazione umane da affrontare, che si possono sostenere proprio perché si è raggiunto l'obbiettivo e quelle imprese si possono raccontare e c'è chi vuole ascoltare, così si possono raccogliere fondi non per la prossima scalata, ma per finanziare cause e progetti e raggiungere vette altrettanto importanti altrimenti impossibili.

Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi sono splendidi come autori, come registi, come attori, trasformano i pochi elementi scenici in un universo, quello di Fabio de Stefani (secondo italiano ad aver scalato tutti gli "ottomila", sesto al mondo) fatto di infanzia, cime, Tibet, Nepal, sogni, ricordi, imprese, impegno. Sedie, tavolo, coperta spostati, rovesciati, accatastati, assumono i colori di una storia importante non solo dal punto di vista sportivo, ma umano, in una costruzione drammaturgica coinvolgente che permette un racconto che è teatro, vero, emozionante, narrando un percorso di vita che continua a voler dare speranza e sogni, soprattutto ai più giovani.

Dopo i lavori precedenti di Bicocchi e Fabris, "Slegati" e "Un altro Everest", con "Anche i sogni impossibili" si chiude, al momento, una trilogia che ha per protagonista la montagna. Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi proseguono il loro viaggio portando questi spettacoli per teatri cittadini e rifugi montani, rispettando storie e vette. Ed è meraviglioso come sappiano raccontarlo.

Claudia Pinelli