Pignasecca e Pignaverde

24.04.2025

PIGNASECCA E PIGNAVERDE di Emerico Valentinetti - commedia di Tullio Solenghi e Margherita Rubino  - regia Tullio Solenghi - progetto scenografico Davide Livermore -  con Tullio Solenghi - Recensione di Adelio Rigamonti (Nella foto: Tullio Solenghi)

Tullio Solenghi
Tullio Solenghi

L'archeologia teatrale paga e diverte

Dopo I maneggi per maritare una figlia,Tullio Solenghi ha affrontato nuovamente la sfida di "clonare" Gilberto Govi , misurandosi con l'altro cavallo di battaglia del grande attore genovese: Pignasecca e Pignaverde.  Solenghi torna a trasformarsi, anima e corpo, nella maschera goviana; una scelta registica e interpretativa a suo modo estrema,  che Solenghi stesso non esita a definirla una sorta di  " archeologia teatrale ".

Rimanendo nell'archeologia teatrale ritorno a più di sessnt'anni addietro quando, poco più che bambino, mi "mangiavo" il Govi televisivo non tanto per le trame o per la lingua, non sempre comprensibile, ma per la stupefacente mimica facciale del grande attore genovese. L'altra sera al Cacano, confinato in decima fila, un'ottima posizione per qualsiasi tipo di spettacolo, sono stato costretto a smarrire quella mimica facciale, di cui anche Solenghi è sicuramente capace, e che tanto mi aveva "stregato" da bambino.

Circondato e supportato da un ottima compagnia teatrale (come dimenticare la divertentissima Stefania Pepe nel ruolo di una straripante domestica) Solegnhi ha dato sicuramente il meglio di sé rimanendo tuttavia nei limiti del "clone" e ciò fa pensare più a un'operazione di cassetta (lo spettacolo è sempre stato sold-out) che una rivisitazione-omaggio a un grandissimo del passato.

Il pubblico, per fortuna non solo formato da vecchi "nostalgici televisivi", ha assai gradito lo spettacolo con sonore e puntuali risate e grandi applausi a scena aperta e ai saluti conclusivi. Purtroppo anche Pignasecca e Pignaverde dimostra, che, in una stagione un po' smorta nel suo complesso, occorre ricorrere all'archeologia teatrale per attirare pubblico con serietà offrendo divertimento sincero e lontano dalle tante scurrilità di certo teatro attuale.

Adelio Rigamonti