TARTUFO
"Tartufo" di Moliére - Regia Michele Sinisi - Visto il 16 gennaio 2025 al Teatro Fontana - Recensito da Claudia Pinelli. (Nella foto Michele Sinisi)
IL TARTUFO CHE SFERZA E DIVERTE
Michele Sinisi sceglie di ambientare la commedia di Moliére in un'epoca moderna, per abiti e oggetti di scena, senza modificare il linguaggio e rispettando il canovaccio dell'opera originari anche se riducendo a un unico atto i cinque previsti dall'autore.
Sono soprattutto le luci a creare le suggestioni in una scenografia essenziale in cui entrano e agiscono i protagonisti di questa sferzante e divertente commedia, dove inganni, ingenuità, ruoli sociali, mettono a nudo l'ipocrisia non relegabile a un'epoca, e in cui si riconoscono modalità umanamente purtroppo sempre attuali come ad esempio subire l'ammaliamento di personaggi che usano bene le parole e l'aspetto per portare avanti i loro interessi. Essendo una commedia il peggio qui viene sventato, anche se non dalle ritrovate capacità umane, ma dall'intervento di un demiurgo, in questo caso il re, che ripristina l'ordine originario.
La trama dell'opera è nota. Il ricco Orgonte è irretito dal Tartufo che egli crede persona pia, esempio di onestà e religiosità a cui arriva a intestare tutti i suoi beni. La serva Dorina è l'unica che ha il coraggio di dire le cose come stanno e contrapporsi al volere del padre padrone che decide di far sposare la figlia Mariana al Tartufo. Quando questi cerca di sedurre la moglie di Orgonte, lei finge di accondiscendere, obbligando il marito a assistere, nascosto, rivelando così la vera natura del Tartufo.
Gli attori rendono bene le caratterizzazioni dei diversi personaggi, anche se alcuni, Valerio, fidanzato di Mariana, e Damine, fratello di Mariana, un po' forzati in modo caricaturale, ben guidati comunque dalla regia. Non molto comprensibili le scelte musicali se non per sottolineare la rivisitazione dell'opera in chiave moderna, e alcuni momenti come il balletto, sulle note della canzone "Pregherò" cantata da Celentano, del promesso sposo Valerio, che sembrano più siparietti per far sorridere.
Nel complesso un bel lavoro, abbastanza dinamico, rispettoso dell'opera e con un buon affiatamento tra le e gli attori. In scena oltre allo stesso Sinisi Stefano Braschi, Gianni Daddario, Sara Drago, Marisa Grimaldo, Donato Paternoster, Bianca Ponzio, Marco Ripoldi, Adele Tirante.
Assolutamente originale il finale che riporta indietro nel tempo e lascia alla parte cantata da una bravissima interprete, in una scelta di costume importante, la conclusione della commedia.
Claudia Pinelli